In questi giorni la Chiesa vive un momento di particolare intensità: il ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco ha risvegliato, nel popolo di Dio e in tanta parte dell’umanità, un sentimento di gratitudine, di affetto, di speranza. La piazza gremita durante i funerali, la presenza di rappresentanti di tanti popoli e religioni, i segni di commozione e di preghiera hanno rivelato ciò che Don Alberione intuiva con profonda lucidità: l’amore al Papa non è solo un dovere ecclesiale, ma un segno soprannaturale della comunione cristiana, un riflesso della voce stessa di Cristo che domanda: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?» (Gv 21,15).
Nel dolore per la morte del Successore di Pietro, risuona la certezza che la Chiesa non è mai abbandonata. «Regni eius non erit finis», citava il Beato Alberione: il primato di Pietro, confermato dalla parola di Cristo, continua a garantire la fede, l’unità, la guida del popolo di Dio. I funerali di Papa Francesco sono stati anche una manifestazione di questa fede ecclesiale: mentre piangevamo il Pastore, confessavamo la speranza certa nella vita eterna e nella fedeltà del Signore alla sua Chiesa.
Per noi Paolini, chiamati a vivere e diffondere il Vangelo nella cultura della comunicazione, il Papa rimane punto di riferimento essenziale. Don Alberione ci ha insegnato a conoscere, amare, obbedire e far conoscere il Papa. Non solo per fedeltà personale, ma come parte del nostro stesso apostolato: annunciare Cristo Maestro implica anche testimoniare l’amore alla Chiesa e al suo visibile capo.
Il prossimo conclave sarà allora momento di profonda preghiera e corresponsabilità ecclesiale. Chiediamo allo Spirito Santo che doni alla Chiesa un successore di Pietro capace di guidare nel cambiamento d’epoca, come Papa Francesco ha spesso ricordato, con cuore aperto, misericordioso, evangelico.
In questo tempo, sentiamoci ancora più parte e uniti alla Chiesa, ai bisogni del mondo, come figli della Famiglia Paolina, apostoli di un Vangelo che non si ferma neppure davanti al dolore, ma lo trasfigura in missione, come ci ha insegnato il nostro Fondatore.
Preghiamo, lavoriamo, speriamo: il Signore è fedele. Pietro continua a confermare i suoi fratelli.
Don Roberto Ponti, ssp
Superiore Provinciale
28 aprile 2025