PAOLO, APOSTOLO DIFENSORE DI DIO E DEL PROSSIMO [1]

Gesù Cristo “vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2,4). E Paolo, infiammato di santo zelo, vuole che tutti si salvino, e si adopera, con tutte le sue forze, perché questo avvenga. Pieno di zelo, un fuoco arde nel suo cuore, e lo spinge nella difesa di Dio e del prossimo. Infiammato d’amore per Dio, desidera che l’amore di Dio raggiunga ogni persona, che Dio entri in ogni cuore, in ogni casa, in ogni città. Paolo ama Dio e vuole che tutti lo amino. Si impegna perché il regno di Dio si diffonda sino a comprendere tutti i popoli e tutti i luoghi. Col suo zelo infiamma i cuori altrui accendendo i sentimenti, risvegliando le loro coscienze e spingendoli verso la conversione e il regno. Quando si trovò a parlare davanti al re Agrippa, quel re pagano non poté resistere alla forza delle sue parole, e gli dice: “Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano” (Atti 26,28).

A motivo del suo amore e della preoccupazione per gli altri, Paolo dice: “Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?” (2 Corinzi 11,29). Con queste parole voleva dire che se qualcuno era malato, era come se lui stesso fosse malato. E se qualcuno subiva scandalo e cadeva nella sua vita spirituale, Paolo si sarebbe profondamente impegnato perché questa persona, per cui Cristo era morto, venisse salvato e ritrovasse il suo fervore originale.

San Paolo soleva usare tutti i mezzi possibili allo scopo di portare gli altri alla salvezza. Riguardo a questo disse: “mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno” (1 Corinzi 9,22). Nella sua lotta per la causa altrui, l’Apostolo cerca tutti i mezzi adeguati per portarli alla salvezza. Persino stando in carcere si preoccupa per la salvezza altrui. Dalla prigione, a Efeso, dice alla comunità cristiana di quel luogo: “Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto” (Efesini 4,1).

Lo zelo per il regno lo porta a viaggiare costantemente, e sopporta ogni tribolazione per diffondere la fede: “Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità” (2 Corinzi 11,24-27).