Gesù, le tentazioni, e noi
Gesù, lo leggiamo nei Vangeli, è stato tentato. All’inizio del suo ministero pubblico è messo alla prova con tre tentazioni, anticipo e sintesi di tutte le tentazioni che ha dovuto affrontare sino al momento della morte, sulla croce. Come Gesù, anche noi siamo tentati, e lo siamo tutta la vita. Ebbene, le tentazioni e le prove a cui è stato sottoposto Gesù ben rappresentano quelle a cui siamo sottoposti noi.
La prima tentazione è legata ai bisogni materiali. Gesù sta digiunando. Il digiuno è finalizzato a mettersi in una condizione di “vuoto” per concentrarsi sulla volontà di Dio. Ma il digiuno porta anche ad avere fame. Ed è qui che entra in gioco il diavolo. Trasformare le pietre in pane colmerebbe la fame. E il Figlio di Dio può compiere un tale prodigio! Gesù risponde che il nutrimento di cui si ha veramente bisogno, è «ogni Parola che esce dalla bocca di Dio».
La seconda tentazione è quella del miracolismo religioso. Buttarsi dal pinnacolo del tempio, con gli angeli pronti a salvarlo, sarebbe un miracolo spettacolare; e così facendo tutti riconosceranno Gesù come Figlio di Dio. È una grande tentazione. L’adesione in base ai segni miracolosi avvenuti. Gesù ci offre invece come segno più grande la misericordia, l’amore per il prossimo, anche se questo comporterà la croce.
La terza tentazione è quella del potere, dell’onnipotenza, del successo, della gloria: avere sotto il proprio controllo tutti i regni della terra. È una tentazione allettante, un desiderio che tante volte seduce. Pronta invece la risposta di Gesù: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».
Le tentazioni che Gesù ha sperimentato nel deserto sono ciò che anche noi proviamo ogni giorno: la tentazione di approfittare del nostro ruolo a proprio vantaggio, guadagnare il mondo intero attraverso il successo e azioni spettacolari, l’imporsi sul prossimo facendo leva su ciò che possediamo e il potere di cui disponiamo. Arrivare in alto, avere soldi, benessere, notorietà: ecco la tentazione. Mettendo da parte il ricordarsi che siamo tutti fratelli e, soprattutto, facendo a meno di Dio. Tutta la vita di Gesù è invece una prova di fedeltà totale a JHWH.
Le tentazioni a cui è stato sottoposto Gesù fanno emergere anche un altro elemento. Quello che il tentatore cerca di ottenere è indurre Gesù a tradire la sua missione, distoglierlo dalla sua missione. Vale lo stesso discorso per il popolo di Israele, che tante volte si è allontanato da Dio seguendo un progetto alternativo. Ma vale per ogni persona.
La tentazione si inserisce in un momento di nostra debolezza. Il diavolo fa appunto questo: si accorge di ciò che desideriamo e che ci manca, e ci offre la soluzione con qualunque altra cosa che possa distoglierci e allontanarci da Dio. Cerca di deviare la nostra vita, facendoci aderire a realtà sostitutive, facendole sembrare migliori del progetto che Dio ci offre: la nostra piena realizzazione.
[“Voi dunque pregate così: Padre nostro”, 36 – continua]
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