Sosteniamo i futuri comunicatori della fede

«Ho visto nel Congo tanta voglia di andare avanti, tanta cultura. Ho avuto prima di arrivare qui, alcuni mesi fa, un incontro online con universitari africani, e alcuni erano del Congo: intelligentissimi; voi avete gente di un’intelligenza superiore, intelligentissimi. Questa è una delle vostre ricchezze, i giovani, giovani intelligenti». È quanto ha affermato Papa Francesco, di ritorno dal viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan (31 gennaio – 5 febbraio 2023). E ha lanciato questo appello: «Si devono sostenere questi giovani, perché studino e vadano avanti!».

Il Gruppo Editoriale San Paolo ha fatto suo il desiderio del Papa, promuovendo il progetto di solidarietà dell’Associazione don Giuseppe Zilli: intitolare a Papa Francesco una raccolta fondi per l’istituzione di borse di studio a favore degli studenti, seminaristi e laici, della Facoltà di comunicazione dell’Università Saint Augustin di Kinshasa. È il “regalo” a Papa Francesco per i suoi dieci anni di pontificato attraverso un’opera di solidarietà.

La formazione di classi dirigenti nuove è una sfida che accomuna molti Paesi dell’Africa. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo del Paese, formando i giovani nel campo della comunicazione, per combattere l’ignoranza, difendere la democrazia, contrastare la propaganda e le fake news.

«Papa Francesco ci ha esortato a sostenere le nuove generazioni, le intelligenze più vivide e motivate a vivere nei valori cristiani – ha affermato don Antonio Rizzolo, direttore generale dell’apostolato paolino -. Ci siamo sentiti subito coinvolti e abbiamo deciso di promuovere questa importante iniziativa che educa a una comunicazione capace di mettere l’umanità al centro. E, allo stesso tempo, sostiene molti studenti nel loro cammino verso il futuro in un territorio che è sorriso e speranza per il mondo». «Chi ha conosciuto questi Paesi sa quanto sia fondamentale dare un futuro e una formazione a ragazze e ragazzi, formare classi dirigenti consapevoli, formare dei comunicatori che facciano buona informazione. A tutti i livelli, dalla sanità alla giustizia, c’è bisogno di giornalismo serio, di persone che difendano la democrazia e raccontino la verità».

La Facoltà di Comunicazione dell’Università Saint Augustin è stata promossa dai Paolini, a Kinshasa, nel 2018, ed è stata realizzata ristrutturando un reparto dismesso della loro ex tipografia. Nelle aule si imparano le tecniche di comunicazione e il lavoro in radio, giornali e internet.

L’Università Saint Augustin è uno dei centri di formazione cattolici della capitale della Repubblica Democratica del Congo, e ha alle sue spalle un consorzio di congregazioni religiose maschili e femminili. Ai diversi indirizzi di studio (filosofia, teologia, scienze della formazione, psicologia e – appunto – comunicazione) vi accedono sia ragazzi e ragazze incamminati verso la consacrazione religiosa e il sacerdozio, sia i loro coetanei che pensano a un futuro impegno nel mondo professionale.

La realtà delle comunità religiose, delle diocesi e ancor più quella delle famiglie non può appoggiare come vorrebbe il percorso di studi dei propri figli. Se per mamme e papà è già una sfida quotidiana permettere la frequenza regolare alla scuola primaria e secondaria, diventa ancora più arduo trovare i mezzi per la frequenza dell’università, con tutte le spese connesse.

Selezionare i giovani più intelligenti e motivati, offrire loro la possibilità di studiare la comunicazione con continuità, riempirla di valori per far fronte al vuoto che viene diffuso da messaggi solo commerciali e di propaganda, questa la finalità delle borse di studio che saranno assegnate per seguire il ciclo di licenza nella Facoltà di comunicazione dell’Università Saint Augustin. Per ciascuno degli studenti coinvolti, si tratterà di trovare quella porta aperta evocata da papa Francesco, la porta aperta del cammino personale di ricerca ma anche l’appoggio di tanti benefattori che credono nel valore della comunicazione.

«Le borse di studio serviranno a sostenere gli studenti per tutta la durata del corso triennale: l’ateneo non ha fondi pubblici e le borse pagheranno sia la retta sia i trasporti», spiega ancora don Rizzolo. «Speriamo di poterne aiutare almeno cinque, o magari di più, dipenderà da quanto riusciremo a raccogliere…». La raccolta andrà avanti fino all’estate; alla fine, le borse di studio verranno presentate al Papa come un dono concreto.

Per sostenere il futuro di questi giovani e supportare l’iniziativa si può andare sul sito.