GMG 2023: la gioia è missionaria

GMG 2023, Lisbona, 5 agosto. Nel Parque Tejo, Papa Francesco vive con i giovani la veglia di preghiera. Nel suo discorso riprende il tema della GMG di quest’anno: “Maria si alzò e andò in fretta” (Luca 1,39). «Perché Maria si alza e va in fretta dalla cugina? Certo, ha appena saputo che la cugina è incinta, ma anche lei lo è: perché allora andare se nessuno gliel’aveva chiesto? Maria compie un gesto non richiesto e non dovuto; Maria va perché ama e “chi ama vola, corre lietamente” (L’imitazione di Cristo, III,5) … La gioia di Maria è duplice: aveva appena ricevuto l’annuncio dell’angelo, che avrebbe accolto il Redentore, e anche la notizia che la cugina era incinta. Allora, è interessante: invece di pensare a sé stessa, pensa all’altra. Perché? Perché la gioia è missionaria, la gioia non è per uno, è per portare qualcosa».

Il Papa rivolge quindi una domanda: «Voi, che siete qui, che siete venuti a incontrarvi, a trovare il messaggio di Cristo, a trovare un senso bello della vita, questo, lo terrete per voi o lo porterete agli altri? … È per portarlo agli altri, perché la gioia è missionaria!».

Un messaggio anticipato visivamente da uno spettacolo di musica e danza contemporanea, con coreografie intense: racconta la storia di una giovane che si è lasciata interpellare da Dio e di come questo abbia cambiato la sua vita, contagiando tutti coloro che ha incontrato. (Lo si può vedere qui.)

Il Papa sottolinea che questa missionarietà ognuno l’ha potuta sperimentare: «Tutti, se guardiamo indietro, abbiamo persone che sono state un raggio di luce per la nostra vita: genitori, nonni, amici, sacerdoti, religiosi, catechisti, animatori, maestri… Loro sono come le radici della nostra gioia». Ma questa gioia non può rimanere bloccata: «La gioia che è venuta attraverso quelle radici è quella che noi dobbiamo dare, perché noi abbiamo radici di gioia. E allo stesso modo noi possiamo essere radici di gioia per gli altri».

«Come possiamo diventare radici di gioia?», chiede il Papa. «La gioia non sta nella biblioteca, chiusa – anche se è necessario studiare! – ma sta da un’altra parte. Non è custodita sotto chiave. La gioia bisogna cercarla, bisogna scoprirla. Bisogna scoprirla nel dialogo con gli altri, dove dobbiamo dare queste radici di gioia che abbiamo ricevuto. E questo, a volte, stanca».

E cosa succede quando uno è stanco? «Non ha voglia di far niente, … uno getta la spugna perché non ha voglia di andare avanti e allora uno si arrende, smette di camminare e cade». Che fare in questo caso? «Voi credete che una persona che cade, nella vita, che ha un fallimento, che anche commette errori gravi, forti, che la sua vita sia finita? No! Che cosa bisogna fare? Alzarsi!». Come esempio, il Papa cita un canto degli alpini: «Nell’arte di salire – sulla montagna –, quello che conta non è non cadere, ma non rimanere caduto».

Chi rimane a terra «è già “andato in pensione” dalla vita, ha chiuso, ha chiuso alla speranza, ha chiuso ai desideri». Ma, «Quando vediamo qualcuno, un nostro amico che è caduto, cosa dobbiamo fare? Sollevarlo. Fate caso a quando uno deve sollevare o devi aiutare una persona a sollevarsi, che gesto fa? Lo guarda dall’alto in basso. L’unica occasione, l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso, ed è per aiutarla a rialzarsi».

Ma tutto questo non si improvvisa. «Questo un po’ è il cammino, la costanza nel camminare. E nella vita, per ottenere le cose bisogna allenarsi a camminare… Dietro a un gol, cosa c’è? Tanto allenamento. Dietro un risultato, cosa c’è? Tanto allenamento… Camminare. E se cado, mi rialzo o qualcuno mi aiuterà a rialzarmi; non rimanere caduto; e allenarmi, allenarmi a camminare… questo si impara, si impara dai genitori, si impara dai nonni, si impara dagli amici, dandosi una mano a vicenda».

Papa Francesco conclude con una esortazione, che è un invito a credere nel futuro e, soprattutto, nell’amore di Gesù. «Camminare e, se si cade, rialzarsi; camminare con una meta; allenarsi tutti i giorni nella vita. Nella vita, nulla è gratis, tutto si paga. Solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù! Quindi, con questo gratis che abbiamo – l’amore di Gesù – e con la voglia di camminare, camminiamo nella speranza, guardiamo alle nostre radici e andiamo avanti, senza paura».