LA FAMIGLIA PAOLINA [1]

All’inizio del secolo XX, Dio prepara un giovane di sedici anni a realizzare un’opera il cui fine è mettere a servizio del Vangelo tutte le forme di comunicazione originate dal progresso umano. Il giovane si chiama Giacomo Alberione. Egli, seminarista, nella notte tra il 31 dicembre 1900 e il 1901, mentre è in preghiera davanti a Gesù eucaristico nel duomo di Alba, (Cuneo) sente l’invito di Gesù a “fare qualcosa per il Signore e per gli uomini del nuovo secolo” annunciando il Vangelo da “nuovi pulpiti” che le tecniche di comunicazione offriranno. Da questa esperienza interiore, a partire dagli umili inizi del 1914, prende gradualmente volto la Famiglia Paolina.

Dall’inizio della sua opera, don Alberione pensò una famiglia di Istituti che insieme dovevano essere “san Paolo vivo oggi”, per continuare la missione di dare Gesù Cristo al mondo. Da uomo riflessivo e pratico, aveva percepito che uno o due istituti non sarebbero stati sufficienti a far rivivere la persona dell’Apostolo e allora ecco il perché dei dieci Istituti. Con una spiritualità comune e ministeri diversi, essi riproducono la ricca personalità di Paolo:

  • Paolo, missionario e comunicatore universale del Vangelo;
  • Paolo, uomo di preghiera;
  • Paolo, fondatore e animatore di comunità;
  • Paolo, promotore vocazionale;
  • Paolo orientatore delle nuove famiglie e suscitatore di apostoli – uomini e donne – impegnati in tutte le realtà umane, al fine di animarle cristianamente.

In concreto, la Famiglia Paolina è formata da cinque Congregazioni religiose, quattro Istituti di vita secolare consacrata aggregati alla Società San Paolo, e una associazione laicale. Un sito ufficiale, Alberione.org, illustra la vita e le attività dell’intera Famiglia Paolina.

Afferma don Alberione: “La Famiglia Paolina è suscitata da san Paolo per continuare la sua opera; è san Paolo, vivo, ma che oggi è composto di tanti membri”. I membri della Famiglia Paolina sono inviati ovunque a “fare la carità della Verità”, a “vivere e dare al mondo Gesù Cristo, maestro, via e verità e vita”

In merito alla Famiglia Paolina, così scriveva ancora don Alberione:

  • “Considerando ora la piccola Famiglia Paolina, [la] si potrebbe paragonare ad un corso di acqua, che, mentre procede, si ingrossa, per la pioggia, per lo sgelo dei ghiacciai, per le varie piccole sorgenti. Le acque, così raccolte, vengono poi divise e incanalate per la irrigazione di fertili pianure e per la produzione di energia, calore e luce elettrica” (Abundantes divitiae, 5).
  • “Vi è una stretta parentela tra esse, perché tutte nate dal Tabernacolo. Un unico spirito: vivere Gesù Cristo, e servire la Chiesa. Chi rappresenta tutti intercedendo presso il Tabernacolo; chi diffonde, come dall’alto, la dottrina di Gesù Cristo; e chi si accosta alle singole anime” (Abundantes divitiae, 34).
  • “La Famiglia Paolina ha una larga apertura verso tutto il mondo, in tutto l’apostolato: studi, apostolato, pietà, azione, edizioni. Le edizioni per tutte le categorie di persone; tutte le questioni ed i fatti giudicati al lume del Vangelo; le aspirazioni sono quelle del Cuore di Gesù nella Messa; nell’unico apostolato «per far conoscere Gesù Cristo» [cf Giovanni 17,3], illuminare e sostenere ogni apostolato ed ogni opera di bene, portare nel cuore tutti i popoli; far sentire la presenza della Chiesa in ogni problema: spirito di adattamento e comprensione per tutte le necessità pubbliche e private, tutto il culto, il diritto, il connubio della giustizia e della carità” (Abundantes divitiae, 65).
  • “La Famiglia Paolina aspira a vivere integralmente il Vangelo di Gesù Cristo, Via Verità e Vita, nello spirito di san Paolo, sotto lo sguardo della Regina Apostolorum” (Abundantes divitiae, 93).
  • “In essa non vi sono molte particolarità, né divozioni singolari, né soverchie formalità; ma si cerca la vita in Cristo-Maestro e nella Chiesa. Lo spirito di san Paolo si rileva dalla sua vita, dalle sue lettere, dal suo apostolato. Egli è sempre vivo nella Dogmatica, nella Morale, nel culto, nell’organizzazione della Chiesa” (Abundantes divitiae, 94).
  • “La Famiglia Paolina deve essere san Paolo oggi vivente, secondo la mente del Maestro Divino; operante sotto lo sguardo e con la grazia di Maria Regina Apostolorum” (Carissimi in san Paolo,147).
  • “La Famiglia paolina ha la missione di far conoscere, imitare, vivere Gesù Cristo in quanto Maestro” (Carissimi in san Paolo,1338).
  • “Così intendo appartenere a questa mirabile Famiglia Paolina: come servo ora ed in cielo; ove mi occuperò di quelli che adoperano i mezzi moderni più efficaci di bene: in santità, in Christo [et] in Ecclesia” (Abundantes divitiae, 3).