Comunità Paoline in Italia: MODENA

Comunità Società San Paolo

Via Tre Febbraio, 3- 41100 Modena – tel. 059.21.98.45

Nell’Agosto del 1946, a don Corrado Santi viene affidato il compito di aprire un vocazionario paolino nella regione dell’Emilia. A quell’epoca i Paolini erano già presenti nella regione con una libreria a Piacenza.

Il vescovo di Fidenza, Mons. Francesco Giberti, accettò i paolini nella propria diocesi e fu anche loro vicino nel lavoro di dar vita a un vocazionario. Il primo ambiente paolino, nel clima di provvisorietà degli alloggi proprio del dopoguerra, è una sacrestia. Al sopraggiungere dell’inverno trovano ospitalità presso l’Istituto delle Suore di Sant’Anna a Salsomaggiore. In primavera, la minuscola comunità ritorna a Fidenza e si stabilisce presso una casa colonica in una zona della periferia. Si avverte però subito l’esigenza che l’istituto abbia la sede in una località più centrale, favorevole sia allo svolgimento dell’apostolato che all’accoglienza delle vocazioni. La scelta cade sulla città di Modena. In località Scaglia viene acquistata una vecchia villa, dove si trasferiscono il 21 novembre 1947; questa data è passata come quella ufficiale della fondazione dell’Istituto in Emilia. Al momento, però, nella casa, sono alloggiate alcune famiglie sinistrate. I paolini, quantunque proprietari dello stabile, dovranno pazientare diversi anni prima di possedere integralmente la loro casa.

All’inizio del 1948 giunge da Casa Madre una vecchia macchina da stampa e con essa alcune casse di caratteri, un tirabozze e quant’altro è strettamente necessario per attrezzare una piccola tipografia. Questi mezzi, accolti come il miglior dono del cielo, segnano, per la comunità, la nascita dell’apostolato.

La villa rimane completamente disponibile soltanto nel 1955. Nel frattempo, la famiglia paolina modenese si amplia fino a raggiungere le cinquanta unità. Per questo motivo, nell’autunno del 1950, si inizia la costruzione di un edificio per accogliere la sede nuova dell’Istituto. Il fabbricato sorge adiacente alla villa, composto, oltre il piano terra, di due piani dai quali si ricavavano aule di scuola, la camerata e il locale dell’apostolato. È pronto nell’estate del 1951.

Nel 1957 vengono intraprese altre opere murarie di rilievo per sopraelevare di un piano l’edificio della villa e apportarvi migliorie sia all’interno sia all’esterno.

Nella primavera del 1961 si inizia l’ampliamento della casa nuova e un riadattamento all’interno della stessa. Queste ultime opere murarie, terminate nei primi mesi del 1963, danno al vocazionario una sede pressoché definitiva e un nuovo slancio apostolico

Col passare degli anni e il diminuire delle vocazioni religiose, l’immobile viene venduto alla Curia di Modena-Nonantola, e la comunità, il 1° dicembre 1993, si trasferisce in un locale più piccolo, a Cognento (Modena), in via Romolo Benzi, 2, mantenendo l’attività apostolica attraverso la Libreria di Corso Canalchiaro a Modena.

Un nuovo trasferimento, avviene nel maggio 2005, nel complesso immobiliare della chiesa di San Domenico in Modena, con i locali annessi dell’ex Convento dei Padri Domenicani. Qui viene creato il Centro Culturale Giacomo Alberione. Esso pone grande attenzione al mondo della comunicazione in tutti i suoi linguaggi, favorendo la creatività e il senso critico, dal punto di vista cristiano, delle persone che partecipano agli appuntamenti. Una particolare attenzione è rivolta ai confronti dei giovani, attraverso la loro educazione, con il sistema laboratoriale, all’uso dei vari linguaggi comunicativi. Il Centro si propone l’impegno di riassociare etica e cultura, e di ripensare i valori cristiani che sono a fondamento della cultura e della civiltà dell’occidente. In questa logica promuove la diffusione di attività sociali e culturali nei settori del teatro, della musica, della danza, e di tutte le altre forme espressive d’arte e di spettacolo, sia a livello nazionale che internazionale.