Farsi “prossimo” nei social media [2]

Il 28 maggio 2023, il Dicastero vaticano per la Comunicazione ha pubblicato una Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media, dal titolo Verso una piena presenza. Attraverso una serie di post, mettiamo in evidenza gli aspetti più peculiari. Ecco il post [2], relativo ai nn. 7-11.

Il documento, guardando alla realtà dei social media, oltre alle promesse allettanti vede alcune insidie. E lo fa, con riferimento alla parabola del buon Samaritano, suggerendo di «Imparare a guardare dalla prospettiva di colui che è caduto nelle mani dei briganti (cfr. Luca 10,36)».

Innanzitutto gli aspetti positivi. I social media appaiono come una terra promessa, nella quale viviamo. Ma probabilmente è anche una terra da riscoprire. Ecco, allora, alcuni rilievi presenti nel documento.

«I social media sono solo una componente del fenomeno molto più ampio e complesso della digitalizzazione, che è il processo di trasferimento di molti compiti e dimensioni della vita umana alle piattaforme digitali».

«La rivoluzione digitale ha esteso il nostro accesso alle informazioni e la nostra capacità di connetterci gli uni con gli altri oltre i limiti dello spazio fisico».

«Con l’avvento del Web 5.0 e altri progressi nelle comunicazioni, il ruolo dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni avrà un impatto sempre maggiore sulla nostra esperienza della realtà».

«La nostra cultura è ormai una cultura digitale. Per superare la vecchia dicotomia tra “digitale” e “faccia a faccia”, alcuni non parlano più di “online” e “offline”, ma solo di “on-life”, incorporando la vita umana e sociale nelle sue varie espressioni, siano esse in spazi digitali o fisici».

«I social media svolgono un ruolo decisivo come un forum in cui si formano i nostri valori, le nostre convinzioni, il nostro linguaggio e le nostre ipotesi sulla vita quotidiana».

«Viviamo in un ecosistema plasmato nel suo nucleo dall’esperienza della condivisione sociale. Mentre continuiamo a usare il web per le informazioni o l’intrattenimento, ci rivolgiamo ai social media in cerca di appartenenza e affermazione, trasformandoli in uno spazio vitale dove avviene la comunicazione dei valori e delle convinzioni fondamentali».

Di sottofondo, rimane il sogno e le aspettative degli inizi di internet. Era «la speranza che il mondo digitale sarebbe stato uno spazio felice di conoscenza comune, informazione libera e collaborazione. Internet sarebbe stata una “terra promessa” in cui le persone avrebbero potuto fare affidamento su informazioni condivise sulla base della trasparenza, della fiducia e della competenza».